mercoledì 6 luglio 2011

Un cuore così bianco, Javier Marías


Trama

Un cuore così bianco è la storia del matrimonio di Juan e Luisa o forse la storia di quello di Ranz e delle sue due (tre?) mogli o forse la storia di tutti i matrimoni. E' anche la storia di cosa si fa o non si fa per amore; è la storia delle cose che si pensano e che si dicono e delle cose che si dicono senza pensarle. E' una storia sui segreti, su chi li custodisce e chi li rivela e sulle loro conseguenze; una storia sul sospetto, sul voler sapere e allo stesso tempo non volerlo.

Commento

Ok, siamo tutti d'accordo che quella sopra non è una trama. La trama di questo libro potrebbe essere rivelata in mezza riga, ma se lo facessi poi non andreste più a leggerlo, giacché non avreste bisogno di scoprire nulla. E questo libro è appunto concepito come una ricerca, come un viaggio verso la verità.
Che genere di libro è? Non saprei. Non ne ho mai letto uno simile. E' un libro molto ben scritto, difficile da tradurre, credo - l'ho letto in traduzione, ovviamente, non conosco lo spagnolo, ma avverto lo stesso che una difficoltà nella traduzione deve esserci stata. E' uno stile di scrittura molto diverso da tutti quelli che ho incontrato finora, un gorgo, probabilmente manierista. E' piacevole, molto piacevole, ma si deve fare uno sforzo per mantenere la concentrazione, per non farsi scivolare le parole nell'orecchio attratti dal ritmo, e perdere così il senso.
Questo libro, credo, è anche la dimostrazione che un bello stile di scrittura, una certa suspence e un po' di sano virtuosismo letterario possono conciliarsi con una trama ben congegnata (un meccanismo a orologeria, quasi) e un messaggio conclusivo/complessivo. Pure interpretabile da molti punti di vista, pure con tante chiavi di lettura, pure con personaggi che si sovrappongono e si identificano e sono uno il doppio dell'altro, questo libro ha anche un senso. E questo è raro. Sto pensando a Baricco, non fraintendete: sto pensando alla scrittura di Baricco, che mi piace molto, e che assomiglia a questa, ma che gira e rigira non ha mai un senso - o almeno io non riesco a coglierlo.
Questo libro ha tanti pregi, a partire dal titolo. Uno potrebbe comprarlo cento volte solo fidandosi del titolo, e non sbaglierebbe (citazione dal Macbeth, a rigor di cronaca).
Difetti, forse i dialoghi, ma questa è una mia fissazione. Da un po' di tempo sono convinta che i dialoghi nei libri dovrebbero essere come i dialoghi della vita vera: imprecisi, noiosi e vaghi. Qui i dialoghi sono tanto perfetti da non poter che essere artificiali. Artificiosi, è questo che intendo. Ma può anche essere un pregio, dipende da ciò che si cerca.
Insomma, se ne raccomanda vivamente la lettura. Io cercherò di procurarmi altre cose di Marías, anche se temo che dovrò andarci con le molle. Il suo stile è molto marcato e non voglio che mi influenzi troppo, altrimenti comincerò a scrivere periodi di una pagina. Non sarebbe un difetto, certo, ma non sarei più io. Solo la brutta copia di una cosa molto bella.  

6 commenti:

  1. Hai scritto quello che avrei scritto io alla fine di 'Domani nella battaglia pensa a me'. Parola per parola. Ed è anche verso che Marías ti influenza incredibilmente lo stile, ti allunga i periodi in maniera a dir poco maniacale. Hai ragione quando dici che se non stai attento/a perdi il filo, continui a leggere grazie al ritmo ma non capisci più cosa stai leggendo. E nemmeno io ho mai letto niente di simile.

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  2. Ma se volessi una trama più dettagliata?

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  3. Ma che sono un ristorante su ordinazione?

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    1. Probabilmente è per un compito di scuola... Ogni tanto vedo chiavi di ricerca che portano al mio blog del tipo "riassunto dettagliato capitolo 9 qualcuno con cui correre" :D
      Non ho mai letto nulla di Marias, ma credo che i romanzi senza trama siano i migliori.

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  4. Su questo blog arrivano sempre per ricerche di scuola. O per altre più inquietanti. Come il modo in cui suicidarsi.

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