mercoledì 11 marzo 2015

XI.


Trafitti al cielo smaltato d’azzurro
in cima al colle spazzato dal vento
sediamo sotto la bella cupola
del santuario di San Luca, a cui cieli
come questo hanno portato stormi
di pellegrini. Per la stessa strada
loro siamo ascesi a questo prato,
con la stessa devozione, ammirati
(anche se loro credono al creatore
del cielo; noi – che si sia creato da sé).
Ma per noialtri la grazia ha un prezzo,
un pensiero cadente dalla volta
del cielo, il pensiero che siamo sotto
il cielo una volta e una volta sola.
Il nostro amore non avrà sette vite
da spendere in corpi simili a questi
sotto cieli immensi simili a questo.
Non c’è reincarnazione per chi crede
né per noi: non siamo meno effimeri
di una candela. Non abbiamo visto
arsa la biblioteca di Alessandria
e non faremo i viaggi interstellari
benché l’idea ci piaccia, e ne ridiamo
e ne piangiamo, passami un fazzoletto,
festeggiamo il nostro amore mortale. 

Di Chiara Pagliochini

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