Trafitti
al cielo smaltato d’azzurro
in
cima al colle spazzato dal vento
sediamo
sotto la bella cupola
del
santuario di San Luca, a cui cieli
come
questo hanno portato stormi
di
pellegrini. Per la stessa strada
loro
siamo ascesi a questo prato,
con
la stessa devozione, ammirati
(anche
se loro credono al creatore
del
cielo; noi – che si sia creato da sé).
Ma
per noialtri la grazia ha un prezzo,
un
pensiero cadente dalla volta
del
cielo, il pensiero che siamo sotto
il
cielo una volta e una volta sola.
Il
nostro amore non avrà sette vite
da
spendere in corpi simili a questi
sotto
cieli immensi simili a questo.
Non
c’è reincarnazione per chi crede
né
per noi: non siamo meno effimeri
di
una candela. Non abbiamo visto
arsa
la biblioteca di Alessandria
e
non faremo i viaggi interstellari
benché
l’idea ci piaccia, e ne ridiamo
e
ne piangiamo, passami un fazzoletto,
festeggiamo
il nostro amore mortale.
Di Chiara Pagliochini
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