Le
maniche della camicetta azzurra
scoprono
le vene sottopelle azzurre
polsi
fragili.
Un
tempo succhiavano il veleno
dal
sangue larve schifose
adesso
è demodé il salasso
(anche
se ci salassa
no
il lavoro
la
vita
l’amica
l’amore
ci
duole
il
sangue più di prima
avvelenato).
Se
potessimo liberarci degli affanni
come
starnutendo
se
il muco sul fazzoletto
fossero
le nostre paralisi
ipocondrie
odi
inqualificabili
se
finisse il nostro ricordo
nella
pattumiera
questo
sangue
questo
sangue
non
farebbe tanto male
da
doverlo estirpare.
Le
maniche della camicetta azzurra
scoprono
le vene sottopelle azzurre
recidiamo
fiotti
di dolori con dolore
allagano
le piastrelle
il
pavimento celeste
fiorisce
ta/ogliamo
bene
tutte
le spine.
Depurati
srotoliamo
il
risvolto
il
polso
non
c’è più.
Di Chiara Pagliochini
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