lunedì 3 novembre 2014

VIII.


La ragazza che ha fatto la torta
non è stata invitata alla festa:
oggi lavora.
Per seicento euro
spazza le stanze del santuario
scrosta le pentole
serve da mangiare ai pellegrini.
La sua vita non c’è poesia
che possa de-prosaicizzarla
e anche il verso s’incaglia
legnoso manico di scopa.
Spazzando scrostando e servendo
le sue mani non creano nulla
eppure hanno fatto la torta
per la festa degli altri
cinque dischi di pan di spagna
bagnati di uno spirito dolce
con una farcia di crema.

La ragazza che ha fatto la torta
vorrebbe fare un corso di cucina:
costano troppo.
Da piccola sua madre la batteva
perché prendeva brutti voti a scuola.
Ora tutta la vita la batte.
Nella casa grave di rumori
sommersa da una torma di utensìli
sorveglia la riuscita del biscotto:
ha segreto un sorriso.
Nella torta non affonderanno
i suoi denti sporgenti davanti
pure si farà il suo nome
si dirà che brava è stata
che brava ragazza è
la ragazza che ha fatto la torta
e non è stata invitata alla festa
della sua vita.


Di Chiara Pagliochini 

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