domenica 26 ottobre 2014

VII.


Questo mattino
non risorgerà dalle sue ceneri
ora che il treno sfila via
come un nastro riavvolto.
Tanti bassi mattini
maligni mi hanno fissata
da finestrini come questo.
Il nostro amore pendolare
è sempre ospite di sedili scomodi.
Lasciarti la mano
quasi sul predellino
oltre la linea gialla
occhi elemosinanti
un ultimo abbraccio –
nessuna guerra
come la vita
divide due che si amano.
Abbiamo cuori vecchi
affamati di stanziamento
pure solo nel movimento
siamo.
È la nostra condanna
per aver voluto
                          troppa felicità. 


Di Chiara Pagliochini

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